Un Motore innovativo: HP .61
Cita da EE su 8 Dicembre 2020, 19:15Come anticipato pubblico l'articolo che il socio Luigi mi ha girato e che parla di uno dei motori utilizzati dal Flying Dog Team. Motore che ha fatto fare il salto di potenza che ha poi permesso una acrobazia molto più realistica e precisa.
Questo articolo come i precedenti vengono inseriti anche nel forum nella sezione "Tecnica Aeromodellistica".
Buona Lettura EE------------------o------------------
HP .61 GOLDEN CUP
Un motore poco conosciuto ma molto interessante
Nei motori austriaci H.P. (Hirtenberger Patronen) mi sono imbattuto casualmente mentre cercavo dei 10cc dei primordi dei campionati F3A, tipo Veco, Webra o Super Tigre. La Hirtenberger Patronen è un’antica e importante fabbrica austriaca di munizioni nata a metà del 1800 e che, tra gli anni ’60 e ’80 del secolo scorso, ha anche prodotto con un certo successo una famiglia di motori per aeromodellismo a 2 e 4 tempi. In realtà nell’azienda esisteva una sezione motoristica, così come era esistita una sezione aeronautica, e l’interesse per questi motori nacque a seguito di un progetto di un bicilindrico poi abbandonato destinato a un drone militare. Seguì lo sviluppo di monocilindrici di 2,5 e 10cc . destinati al mercato consumer, ma solo il 10 cc entrò effettivamente in produzione alla fine degli anni ’60.
Quello che mi ha colpito degli HP, come appassionato di storia motoristica, è il fatto che sono stati i primi motori per aeromodellismo a due tempi dotati dei travasi tipo Schnuerle, un brevetto tedesco che risaliva alla metà degli anni ’20 del 1900 e adottato a partire dalla fine dello stesso decennio dalla motociclette DKW che ottennero un grande successo commerciale. La distribuzione tipo Schnuerle sostituiva la vecchia distribuzione detta “Scavenge port” che aveva due soli travasi, uno per l’immissione e uno per lo scarico posti di fronte uno all’altro. Nella nuova distribuzione, invece, la miscela fresca arrivava da più travasi da diverse direzioni per poi concentrarsi in maggior quantità rispetto al sistema precedente al centro della testata , con grandi vantaggi in termini di incremento di potenza e riduzione dei consumi. In aeromodellismo questa soluzione fu ignorata per lungo tempo, finchè i motori HP arrivarono a cavallo degli anni ‘60 e ’70. La prima prova di un HP risale al 1969 e subito, con una potenza di 2,12 hp misurati al banco, sbaragliò tutta la concorrenza provata sino a quel giorno (Engine Review Hirtenberger HP .61 R/C by PGF Chinn, modelenginenews.org). Gli H.P. non ebbero un successo immediato ma, In realtà, in pochi anni i vantaggi della nuova distribuzione furono evidenti e fu così adottata da tutti i più importanti produttori. Per capirci, per i 10 cc le potenze massime passarono da 0,9-1,2 cv a 2 e oltre, con un passaggio molto migliore e consumi più ridotti. Per chi vuole saperne di più, consiglio di visitare il sito www.sceptreflight.com dove sono raccolte le prove dettagliate di tutti i più significativi motori da aeromodellismo mai prodotti. Anche gli HP si evolvero sino all’ultima versione, quella che utilizzo io, che risale alla fine degli anni ’70 e si distingue per un particolare carburatore dotato di pompa di ripresa. Distribuzione e carburatore a parte, questi motori sono costruiti in modo eccellente, tanto che in quattro anni di utilizzo anche intenso non ho mai avuto cali di prestazioni o guasti. Tra l’altro, tutti i diritti di produzione e distribuzione sono stati rilevati dalla MECOA in USA (: www.mecoa.com), e così motori interi, accessori e ricambi ancora oggi sono disponibili senza problemi. Alla fine il mio primo H.P. .61 Golden Cup l’ho montato su un Kaos 60 della Tower Hobbies, un pronto al volo basato su un notissimo progetto di acrobatico F3A di Joe Bridi. Il Kaos ha volato subito benissimo, anche se si è dimostrato un purosangue acrobatico da gestire con molta accortezza ma che, ben pilotato, regala grandi prestazioni. Il motore l’abbiamo provato sia con la sua risonanza originale, sia con il suo scarico normale e uno della MC Daniels. In realtà le prestazioni migliori le abbiamo ottenute con scarico standard, candela O.S. n.8, elica APC 12x6 e miscela al 5% di nitro e 20% di olio (Klotz bc 100 composto dall’80% di olio sintetico e il 20% di olio di ricino). In pratica il minimo è poco sopra i 2000 giri e il max tra i 9.600 e i 10.000, che garantiscono ad abundanziam tutta la potenza che serve. Ma il cambiamento più significativo l’abbiamo ottenuto quando abbiamo aggiunto una pompa carburante Perry Versane VP30 che ha reso il motore regolarissimo in tutte le condizioni, dal massimo al minimo. Il passaggio è ottimo, non si spegne mai, c’è tutta la potenza che serve e le messe al punto al campo sono semplici e veloci. Questo ci ha consentito di concentrarci sul pilotaggio perché il pilota sente di potersi fidare ciecamente del motore e, quindi, prova senza remore tutte le manovre acrobatiche. Va tenuto presente che Beppe, il pilota del nostro piccolo team, usa il gas con molta gradualità e, quindi, un buon passaggio e un minimo “solido” per lui sono caratteristiche irrinunciabili del motore. Un secondo H.P. l’abbiamo montato su un Super Kaos costruito da kit originale di Joe Bridi e che vola anco meglio di quello della Tower Hobbies. Un terzo Super Kaos lo costruiremo da uno Short Kit già ordinato e, in realizzazione, c‘è anche un Banshee di Jim Martin su kit della Eureka Aircraft. Anche questi due ultimi modelli monteranno il motore H.P. di cui ormai ho 4 esemplari, tutti con pompa Perry e scarico standard.
Luigi Bianchi[caption id="attachment_20118" align="aligncenter" width="654"] A sinistra il KAOS60 con il motore HP .60[/caption]
Come anticipato pubblico l'articolo che il socio Luigi mi ha girato e che parla di uno dei motori utilizzati dal Flying Dog Team. Motore che ha fatto fare il salto di potenza che ha poi permesso una acrobazia molto più realistica e precisa.
Questo articolo come i precedenti vengono inseriti anche nel forum nella sezione "Tecnica Aeromodellistica".
Buona Lettura EE
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HP .61 GOLDEN CUP
Un motore poco conosciuto ma molto interessante
Nei motori austriaci H.P. (Hirtenberger Patronen) mi sono imbattuto casualmente mentre cercavo dei 10cc dei primordi dei campionati F3A, tipo Veco, Webra o Super Tigre. La Hirtenberger Patronen è un’antica e importante fabbrica austriaca di munizioni nata a metà del 1800 e che, tra gli anni ’60 e ’80 del secolo scorso, ha anche prodotto con un certo successo una famiglia di motori per aeromodellismo a 2 e 4 tempi. In realtà nell’azienda esisteva una sezione motoristica, così come era esistita una sezione aeronautica, e l’interesse per questi motori nacque a seguito di un progetto di un bicilindrico poi abbandonato destinato a un drone militare. Seguì lo sviluppo di monocilindrici di 2,5 e 10cc . destinati al mercato consumer, ma solo il 10 cc entrò effettivamente in produzione alla fine degli anni ’60.
Quello che mi ha colpito degli HP, come appassionato di storia motoristica, è il fatto che sono stati i primi motori per aeromodellismo a due tempi dotati dei travasi tipo Schnuerle, un brevetto tedesco che risaliva alla metà degli anni ’20 del 1900 e adottato a partire dalla fine dello stesso decennio dalla motociclette DKW che ottennero un grande successo commerciale. La distribuzione tipo Schnuerle sostituiva la vecchia distribuzione detta “Scavenge port” che aveva due soli travasi, uno per l’immissione e uno per lo scarico posti di fronte uno all’altro. Nella nuova distribuzione, invece, la miscela fresca arrivava da più travasi da diverse direzioni per poi concentrarsi in maggior quantità rispetto al sistema precedente al centro della testata , con grandi vantaggi in termini di incremento di potenza e riduzione dei consumi. In aeromodellismo questa soluzione fu ignorata per lungo tempo, finchè i motori HP arrivarono a cavallo degli anni ‘60 e ’70. La prima prova di un HP risale al 1969 e subito, con una potenza di 2,12 hp misurati al banco, sbaragliò tutta la concorrenza provata sino a quel giorno (Engine Review Hirtenberger HP .61 R/C by PGF Chinn, modelenginenews.org). Gli H.P. non ebbero un successo immediato ma, In realtà, in pochi anni i vantaggi della nuova distribuzione furono evidenti e fu così adottata da tutti i più importanti produttori. Per capirci, per i 10 cc le potenze massime passarono da 0,9-1,2 cv a 2 e oltre, con un passaggio molto migliore e consumi più ridotti. Per chi vuole saperne di più, consiglio di visitare il sito http://www.sceptreflight.com dove sono raccolte le prove dettagliate di tutti i più significativi motori da aeromodellismo mai prodotti. Anche gli HP si evolvero sino all’ultima versione, quella che utilizzo io, che risale alla fine degli anni ’70 e si distingue per un particolare carburatore dotato di pompa di ripresa. Distribuzione e carburatore a parte, questi motori sono costruiti in modo eccellente, tanto che in quattro anni di utilizzo anche intenso non ho mai avuto cali di prestazioni o guasti. Tra l’altro, tutti i diritti di produzione e distribuzione sono stati rilevati dalla MECOA in USA (: http://www.mecoa.com), e così motori interi, accessori e ricambi ancora oggi sono disponibili senza problemi. Alla fine il mio primo H.P. .61 Golden Cup l’ho montato su un Kaos 60 della Tower Hobbies, un pronto al volo basato su un notissimo progetto di acrobatico F3A di Joe Bridi. Il Kaos ha volato subito benissimo, anche se si è dimostrato un purosangue acrobatico da gestire con molta accortezza ma che, ben pilotato, regala grandi prestazioni. Il motore l’abbiamo provato sia con la sua risonanza originale, sia con il suo scarico normale e uno della MC Daniels. In realtà le prestazioni migliori le abbiamo ottenute con scarico standard, candela O.S. n.8, elica APC 12x6 e miscela al 5% di nitro e 20% di olio (Klotz bc 100 composto dall’80% di olio sintetico e il 20% di olio di ricino). In pratica il minimo è poco sopra i 2000 giri e il max tra i 9.600 e i 10.000, che garantiscono ad abundanziam tutta la potenza che serve. Ma il cambiamento più significativo l’abbiamo ottenuto quando abbiamo aggiunto una pompa carburante Perry Versane VP30 che ha reso il motore regolarissimo in tutte le condizioni, dal massimo al minimo. Il passaggio è ottimo, non si spegne mai, c’è tutta la potenza che serve e le messe al punto al campo sono semplici e veloci. Questo ci ha consentito di concentrarci sul pilotaggio perché il pilota sente di potersi fidare ciecamente del motore e, quindi, prova senza remore tutte le manovre acrobatiche. Va tenuto presente che Beppe, il pilota del nostro piccolo team, usa il gas con molta gradualità e, quindi, un buon passaggio e un minimo “solido” per lui sono caratteristiche irrinunciabili del motore. Un secondo H.P. l’abbiamo montato su un Super Kaos costruito da kit originale di Joe Bridi e che vola anco meglio di quello della Tower Hobbies. Un terzo Super Kaos lo costruiremo da uno Short Kit già ordinato e, in realizzazione, c‘è anche un Banshee di Jim Martin su kit della Eureka Aircraft. Anche questi due ultimi modelli monteranno il motore H.P. di cui ormai ho 4 esemplari, tutti con pompa Perry e scarico standard.
Luigi Bianchi
[caption id="attachment_20118" align="aligncenter" width="654"] A sinistra il KAOS60 con il motore HP .60[/caption]