PAAN & SLAR22
Cita da EE su 6 Dicembre 2020, 11:58Sul Tubo del GAB è stato pubblicato un filmato dove si vede il volo di un modello particolare (molto particolare) con un motore altrettanto particolare, modello costruito e portato in volo da due soci del GAB Leandro Monforte purtroppo venuto a mancare lo scorso anno e Armando Seguini, il motore è l’originale SLAR22
La storia di questa accoppiata motore – modello inizia all’inizio degli anni 50 quando gli ingegneri Sergio Lattuada e Alberto Rota iniziarono i primi esperimenti costruendo il primo prototipo di un motore pulsogetto, uno strano motore a reazione senza parti in movimento se non una lamella a petali vibrante, usato (purtroppo) con discreto successo sulle V1 durante la 2° guerra mondiale, funzionate a benzina e con la particolarità di avere solo due stadi di funzionamento: acceso o spento, niente che permette la regolazione della potenza. Oltre che una altrettanto strana modalità di avviamento: una pompa da bicicletta e un operatore molto robusto in grado di manovrarla.
Se qualcuno vuole approfondire l’argomento troverete moltissima bibliografia in rete ad iniziare da un libro dedicato: “Guida al pulsogetto di Giancarlo Mensa”
Il primo volo documentato di un modello con questo motore, battezzato SLAR 22 dalle iniziali dei due progettisti, è stato nel 1954 quando montato su un MIG23 costruito dalla coppia Tasca-Scarpellini pilotato da Sergio Villa (presidente del GAB in tempi più recenti) in una delle prime edizioni della Coppa Giornale del popolo che si svolgeva in Piazza della Libertà in pieno centro di Bergamo. Fu un volo memorabile che scaldò l’anima di tutti i presenti.
Il primo motore ha preso vite i primi del 1970 montato su un paio di modelli altrettanto sperimentali costruiti da Cino Astori e Leandro Monforte che non si erano dimostrati all’altezza del motore per vari problemi strutturali e aerodinamici, il nome CiaUnCerino le diceva lunga sull’affidabilità dell’assieme…. .
Armando Seguini che credeva in quello strano motore ha preso il mano il Cerino…. e l’ha riprogettato e il risultato è il modello che si vede nel filmato, che è stato battezzato con il nome di PAAN dalle iniziali del figli del progettista Armando. Da dire che la spinta generata al Pulsoreattore SLAR22 è di circa 700g, che come tutti i motori a reazione (quelli senza elica in generale..) il rendimento aumenta con l'aumentare della velocità rendendo la corsa di decollo estremamente lunga e di conseguenza i decolli sono spesso al cardiopalma mentre poi il volo è molto realistico. Pertanto il modello doveva essere molto leggero, avere un rendimento aerodinamico elevato per poter sfruttare fino all’ultimo grammo la spinta del motore oltre che essere in grado di resistere al calore generato dal pulsoreattore, se prestate attenzione nel filmato si vede benissimo il calore emesso catturato nella finestra degli infrarossi dalla microcamera utilizzata (quasi tutte le telecamere hanno una certa sensibilità al vicino infrarosso NIR).
I voli sul campo di Orio al Serio, per la cronaca si volava nell’area che oggi è occupata dal grande parcheggio a SX della struttura aeroportuale in sfregio all’autostrada, ebbero dei risultati estremamente positivi tanto da convincere i costruttori e piloti a portare il modello alle varie manifestazioni che si svolgevano in Italia.
La prima uscita fu a Biella e riscosse una altissima ammirazione sia per il volo estremamente plastico e realistico che per l’affidabilità dell’accoppiata motore/cellula tanto che persone come Zanin, e Robert Snalb (importatore della Graupner) contattarono i nostri soci per collaborare ad una produzione in serie, tutto questo succedeva nel 1973.
Di questi motori in anni più recenti (1998) furono creati un centinaio di copie, l’autore di questo è stato un mostro sacro dei motori in Italia ovvero Piero Munzio ex proprietario dell’OPS, che grazie anche ad una ottimizzazione nella costruzione arrivavano a spingere quasi 1Kg.
Quello montato sul “pulso” con matricola PAAN del filmato è invece uno dei pochi originali. Adesso resta la sfida di riportare in volo questo modello e relativo motore anche senza il suo motorista Leandro che ne conosceva ogni trucco e malizia per avviarlo e ottimizzarne il rendimento.
Un grazie sincero a Armando Seguini, memoria e instancabile collaboratore nella stesura di questo articolo.
EE.https://www.gruppoaeromodellisticobergamasco.it/user-videos/
Sul Tubo del GAB è stato pubblicato un filmato dove si vede il volo di un modello particolare (molto particolare) con un motore altrettanto particolare, modello costruito e portato in volo da due soci del GAB Leandro Monforte purtroppo venuto a mancare lo scorso anno e Armando Seguini, il motore è l’originale SLAR22
La storia di questa accoppiata motore – modello inizia all’inizio degli anni 50 quando gli ingegneri Sergio Lattuada e Alberto Rota iniziarono i primi esperimenti costruendo il primo prototipo di un motore pulsogetto, uno strano motore a reazione senza parti in movimento se non una lamella a petali vibrante, usato (purtroppo) con discreto successo sulle V1 durante la 2° guerra mondiale, funzionate a benzina e con la particolarità di avere solo due stadi di funzionamento: acceso o spento, niente che permette la regolazione della potenza. Oltre che una altrettanto strana modalità di avviamento: una pompa da bicicletta e un operatore molto robusto in grado di manovrarla.
Se qualcuno vuole approfondire l’argomento troverete moltissima bibliografia in rete ad iniziare da un libro dedicato: “Guida al pulsogetto di Giancarlo Mensa”
Il primo volo documentato di un modello con questo motore, battezzato SLAR 22 dalle iniziali dei due progettisti, è stato nel 1954 quando montato su un MIG23 costruito dalla coppia Tasca-Scarpellini pilotato da Sergio Villa (presidente del GAB in tempi più recenti) in una delle prime edizioni della Coppa Giornale del popolo che si svolgeva in Piazza della Libertà in pieno centro di Bergamo. Fu un volo memorabile che scaldò l’anima di tutti i presenti.
Il primo motore ha preso vite i primi del 1970 montato su un paio di modelli altrettanto sperimentali costruiti da Cino Astori e Leandro Monforte che non si erano dimostrati all’altezza del motore per vari problemi strutturali e aerodinamici, il nome CiaUnCerino le diceva lunga sull’affidabilità dell’assieme…. .
Armando Seguini che credeva in quello strano motore ha preso il mano il Cerino…. e l’ha riprogettato e il risultato è il modello che si vede nel filmato, che è stato battezzato con il nome di PAAN dalle iniziali del figli del progettista Armando. Da dire che la spinta generata al Pulsoreattore SLAR22 è di circa 700g, che come tutti i motori a reazione (quelli senza elica in generale..) il rendimento aumenta con l'aumentare della velocità rendendo la corsa di decollo estremamente lunga e di conseguenza i decolli sono spesso al cardiopalma mentre poi il volo è molto realistico. Pertanto il modello doveva essere molto leggero, avere un rendimento aerodinamico elevato per poter sfruttare fino all’ultimo grammo la spinta del motore oltre che essere in grado di resistere al calore generato dal pulsoreattore, se prestate attenzione nel filmato si vede benissimo il calore emesso catturato nella finestra degli infrarossi dalla microcamera utilizzata (quasi tutte le telecamere hanno una certa sensibilità al vicino infrarosso NIR).
I voli sul campo di Orio al Serio, per la cronaca si volava nell’area che oggi è occupata dal grande parcheggio a SX della struttura aeroportuale in sfregio all’autostrada, ebbero dei risultati estremamente positivi tanto da convincere i costruttori e piloti a portare il modello alle varie manifestazioni che si svolgevano in Italia.
La prima uscita fu a Biella e riscosse una altissima ammirazione sia per il volo estremamente plastico e realistico che per l’affidabilità dell’accoppiata motore/cellula tanto che persone come Zanin, e Robert Snalb (importatore della Graupner) contattarono i nostri soci per collaborare ad una produzione in serie, tutto questo succedeva nel 1973.
Di questi motori in anni più recenti (1998) furono creati un centinaio di copie, l’autore di questo è stato un mostro sacro dei motori in Italia ovvero Piero Munzio ex proprietario dell’OPS, che grazie anche ad una ottimizzazione nella costruzione arrivavano a spingere quasi 1Kg.
Quello montato sul “pulso” con matricola PAAN del filmato è invece uno dei pochi originali. Adesso resta la sfida di riportare in volo questo modello e relativo motore anche senza il suo motorista Leandro che ne conosceva ogni trucco e malizia per avviarlo e ottimizzarne il rendimento.
Un grazie sincero a Armando Seguini, memoria e instancabile collaboratore nella stesura di questo articolo.
EE.